La verità è una minaccia SOLO PER CHI MENTE SAPENDO DI MENTIRE

A dire la verità, questa mattina stavo semplicemente creando un post su una delle pagine facebook che gestisco (A.S.D. FENG CHIN), ma l’app sul telefono ha deciso di crashare giusto un attimo prima della pubblicazione!

Così, ho deciso di ripristinare questo blog (oltre ad artistamarziale.it) attraverso cui condividere in maniera stabile, riflessioni su uno dei concetti “che troppo spesso” sfuggono o non vengono presi adeguatamente in considerazione… 

Il clima pandemico di questi ultimi due anni, ha sicuramente contribuito pesantemente ad acuire alcuni comportamenti poco o del tutto inconsapevoli!

Il frame esageratamente “emotivo” che viaggia abbracciato ad una pretenziosa “condanna della mente a priori”, si è ritrovato in un contesto INFODEMICO (eccesso di informazioni con cui si entra in contatto e che non si riesce a decifrare correttamente) ed ha fatto emergere tutti i limiti sociali ed individuali in modo piuttosto violento.

Fin da bambino, la mia curiosità naturale, mi ha sempre spinto ad indagare IL PERCHE’ delle cose, un tipo di attitudine che nel tempo, si è sempre più spostata dagli “eventi” ai “processi sottostanti” che conducono ad essi.

 

D’altra parte… che senso ha capire il perchè degli eventi, se non se ne comprendono le dinamiche che li determinano?

Da allora,non faccio che imbattermi in persone che utilizzano in modo estremamente superficiale parole come:

  • consapevolezza
  • intelligenza emotiva
  • armonia
  • valori
  • libertà
  • violenza
  • equilibrio
  • benessere
  • odio
  • cooperazione

etc etc… in funzione del “trend mediatico” in auge in quel momento…

Puntualmente, al sondare la “consistenza” della loro preparazione in merito, mi ritrovo quasi sempre a schiantarmi su una realtà dove ne parlano più perchè ne hanno un profondo e non considerato bisogno, che per una reale affinità.

 

Torniamo alla figura in apertura articolo:

“Qualquadra decisamente non cosa” … se vuoi incastrare l’oggetto a forma quadrata nella sede triangolare!  NON TROVI ANCHE TU?!?

 

Perchè l’impressione che ne deriva “decifrando alcuni comportamenti”, converge inesorabilmente ad una dinamica cognitiva proprio di quel tipo!

Un parere diretto e franco?

 

TROPPA PRESUNZIONE ED ARROGANZA!!!

 

Ma vediamo di iniziare ad unire qualche puntino…

 

Casino pandemia si diceva?           VERO.

 

Tuttavia, il vero casino “che ha toccato in modo pesante le persone”, è la cartina al tornasole rappresentata dalla parola INFODEMIA!

 

Più che dal VIRUS Sars Cov 2, il problema di fondo era già preesistente.

Erano già diversi anni, se ci fai caso (e se sei una persona avezza “allo studio della comunicazione”!) che si faceva un gran ciaciare di analfabetismo funzionale (su vari livelli) che in Italia, l’ex Belpaese, ha raggiunto percentuali da capogiro (le ultime statistiche avevano sfondato il muro del 70% della popolazione!!!!!!)

Per cui, al netto di un vero e proprio casino “amplificato” dalla pandemia, di fondo è lapalissiano che le fonti mediatiche abbiano semplicemente lucrato in modo estremamente efficace su una popolazione affetta da disturbi cognitivi di varia portata.

Possiamo prendercela con i media, i giornalisti, il governo, la politica, i ricchi, i Bilderberg, i grigi della quinta dimensione, il karma e la sfiga cosmica, ma, onestamente, più sento lamentele di questo tipo e più mi rendo conto di trovarmi al cospetto di una delle forme più devastante di irresponsabilità!

Ce ne fosse UNO che mi parta da un outing onesto e responsabile del tipo:

“SI, tutto vero, ma in fondo sono io il responsabile della mia incompetenza, e in modo significativo anche della mia condizione di vita!

Lasciamelo dire: converso e discuto con un sacco di persone e per 1000 motivi, ma di persone così, ce ne sono veramente poche in giro…

E PER FORTUNA CHE ALMENO QUALCUNO C’E’…!!

Come mi ci imbatto, provo un grande senso di gratitudine, “sedo l’istinto condizionato da bambino a guardare verso il cielo e farmi il segno della croce”, ed una prorompente stima nei confronti del genere umano mi sale e cerco di fare del mio meglio per fare in modo che persone come quelle, facciano sicuramente parte della cerchia di creature che VOGLIO INTORNO in vita!

 

Da un altro lato, tuttavia, provo un profondo senso di amarezza quando mi imbatto in persone dal potenziale umano enorme e che si ostina a vivere un’esistenza di merda… tra lagne di ogni tipo e vestendo i panni di “improbabile vittime PER COMODO”! (le cui conseguenze, si irradiano inevitabilmente anche alle persone con cui sono a contatto… specie se ne hanno una certa “Influenza”)

 

Ecco “il perchè” di una certa (mai nascosta) acrimonia nei confronti di un “certo tipo di docenti”! 😉

 

Il test dei pezzi di legno

Tornando ai “pezzi di legno”, non so se ne sei al corrente, ma tale gioco è stato (e viene tuttora) impiegato per valutare e stimolare alcuni fattori e facoltà cognitive nei bambini ed in certi tipi di scimmie.

Che un animale faccia fatica a trovare la quadra nel collocare le forme nelle giuste sedi, è qualcosa di non solo accettabile, ma che onestamente non dovrebbe destare nessun disagio.

Anzi… direi che sia esattamente il contrario nel momento in cui uno scimpanzè riesce.

Nella fase di sviluppo dei bambini, invece, le capacità cognitive evolvono (specie se stimolate correttamente) in modo incredibile, e nel giro di qualche mese, specie in una certa fascia d’età, mostrano un incremento che per certi versi spiega “la divinità” attribuita all’essere umano rispetto agli altri animali!

Premesso questo, COSA DIAVOLO CAPITA ad un certo punto, per interrompere quel “trend divino” o addirittura invertirne la tendenza?

Cos’è che porta “bambini promettenti” a trasformarsi in “pseudo adulti” affetti da analfabetismo funzionale?

Cosa può esserci di così distorto e “malevolo” da portare a questo tipo di risultati?

 

In una parola?      EDUCAZIONE

 

Che piaccia o meno, con il contributo “di varie figure annesse ai cardini pedagogici”, il veloce cambiamento ambientale in cui siamo immersi, ha reso obsolete o impraticabile le “regole che hanno funzionato per generazioni e generazioni”.

 

Ma all’interno di un’analisi “anche sensata” attraverso cui alcuni “filosofi esperti di educazione” pongono l’accento SU CIO CHE MANCA OGGI (e non a torto), temo che trascurino IL VALORE INCOMPRESO DI CIO’ CHE ABBIAMO A DISPOSIZIONE (specie in ambito tecnologico), e che subiscano una percezione troppo focalizzata su qualcosa che viene interpretato più come CAPRO ESPIATORIO che come opportunità!

Mi spiego meglio…

Per cucinare la “pasta dell’educazione”, si abbisogna di acqua e sale… ma se manca acqua, non si dovrebbe scaricare la responsabilità sul SALE!!!

Se “filosofi quotati” ed esperti in pedagogia commettono questo tipo di “errore” cognitivo, beh… come aspettarsi che “persone meno formate ed esperte” POSSANO FARE DI MEGLIO?!

 

Ma proviamo a tornare “a quel tipo di persone” che mi piacerebbe costituissero la maggior parte della società (e che oggi sono solo una piccolissima parte)

Che caratteristiche hanno in fondo?

SEMPLICE:

…sono armate di UMILTA’ e VOLONTA’.

E’ perfettamente “naturale” che l’incremento evolutivo di un bambino, sia difficilmente “sostenibile” in altre fasi di sviluppo.

Superata la soglia dei vent’anni, tutto inizia a rallentare inesorabilmente con un rapporto costi / benefici che si fa più difficile man mano che l’età avanza.

Ma al netto di questo, una questione è “smettere di migliorare CON UN CERTO RITMO”…

…altra storia è SMETTERE COMPLETAMENTE DI MIGLIORARE, o addirittura iniziare ad INVOLVERE!

 

Chiunque sia dotato di autentica UMILTA’, approccia all’esistenza “scegliendo di mettersi in discussione”.

Questo tipo di atteggiamento, è alla base di qualsiasi forma di miglioramento ed evoluzione!

 

Eccoci al “mentire sapendo di mentire” del titolo…

Cosa viene contrapposto invece (troppo spesso) a questo indispensabile asset di miglioramento?

LA PRESUNZIONE.

Ora, a voler approfondire la questione, non mi basterebbe un libro per trattare tale argomento con la dovuta accuratezza.

Per semplificare e non estendere troppo questo articolo, diciamo che il presuntuoso “bara”, distorcendo in positivo la percezione di se!

In poche parole: “SI VEDE PIU’ DI QUEL CHE E’…”

ATTENZIONE: la sovrastima di se, in alcuni contesti, non solo non è problematica, ma addirittura indispensabile a produrre un miglioramento.

Di base, la differenza la fa “il rapportarsi con la REALTA’ o rimanere in ambito percettivo”!

Ecco perchè il METTERSI IN GIOCO è qualcosa di estremamente importante.

Quando una persona “presume” di essere più di quel che è, mettendosi in gioco può verificare e dare forma al miglioramento che può condurlo a quel “nuovo livello di se”.

Ma per farlo, a lato pratico, l’unico reale modo per gestire al meglio tale approccio, è quello di studiare, imparare, comprendere e padroneggiare CREDENZE e dinamiche umane in cui sono coinvolte!

 

Quando una persona “evita di mettersi in discussione” (ovvero manca di umiltà), aggiunge un ulteriore e gravoso ingrediente alla formula della disfatta: l’ARROGANZA.

Il presuntuoso arrogante, MENTE SAPENDO DI MENTIRE!

E’ totalmente focalizzato sul “proteggere” l’idea che ha di se, ed è intimamente disposto a tutto pur di farlo!

ORA CHIEDITI:

Se una persona nutre un’autentica alta stima di se, tanto da essere persuaso di poter fare qualcosa ottenendo risultati che lo confermano, perchè diavolo non sceglie di dimostrarlo?!?

Ecco che improvvisamente si apre un’interessante porta sulla differenza tra parola CONVINTO e CONSAPEVOLE!

Mentre la prima coinvolge esclusivamente lo stato “percettivo” di una persona, la seconda ha sposato percezione con realtà…

Tra un convinto ed una persona consapevole, la differenza sta nel fatto che la seconda, non ha alcun motivo per non mettersi in gioco e dimostrare ancora un volta quello che non solo “percepisce di se”, ma che SA di poter dimostrare, semplicemente perchè lo ha già fatto!

 

Il riscontro “pratico”, non va inteso esclusivamente in termini corporei… anche nelle discussioni può essere manifestato.

 

la dinamica è sempre quella del “mettersi in discussione”… ergo, l’UMILTA’ è la chiave  per verificare ciò che si sa e ciò che si comprende di quello che si sa!

Lo riscrivo:

“Verificare ciò che si sa e QUELLO CHE SI COMPRENDE DI QUELLO CHE SI SA”!

 

Ricordi che avevamo tirato in ballo la questione “analfabetismo funzionale”?

La figura del mitico “INFORMATO” colui che possiede le informazioni (il sapere rivolto alle nozioni) è esattamente quello del “custode” di una biblioteca di 50 anni fa…

Il fatto di avere accesso ad un sacco di informazioni, NON SIGNIFICA IN ALCUN MODO IL POSSEDERE LE COMPETENZE PER INTERPRETARLE CORRETTAMENTE E COMPRENDERE LE FUNZIONI ED I PROCESSI A CUI SONO LEGATE!

Chi possiede un’enciclopedia medica completa, non è che automaticamente E’ MEDICO!   Ok?!?

 

Internet, il “demoniaco strumento tecnologico”, e’ VERO che ha favorito l’acuirsi di una presunzione dilagante… (non ci piove su questo!)

Ma ciò che manca, è L’UMILTA’ per ammettere a se stessi che “avere accesso alle informazioni”, e “farsi il culo per acquisire competenze reali in merito a tali informazioni”, sono due sport molto diversi… anzi, SOLO IL SECONDO E’ UNO SPORT!!!

Non foss’altro per la fatica che richiede… mentre chiedere a google per ottenere “informazioni”, direi che non richieda affatto!

 

Ecco quindi che la porta si apre ad un nuovo importante fattore:   LA PIGRIZIA!

 

IL TRIO “PELDOCA”

Presunzione, arroganza e pigrizia, sono la SACRA TRINITA’ di un atteggiamento ignobile.

Per cui, la risposta alla domanda su cosa succeda alla “facoltà divina” nell’evolvere di un bambino, è:

 

“l’innesto educativo di pigrizia, arroganza e presunzione”!

OVVIO CHE un genitore o un insegnante, non voglio neppure pensare che MANCHI DI VOLONTA’ nell’offrire il meglio possibile all’oggetto della sua amorevole educazione…

…ma la mia successiva domanda diventa:

“in cosa manca un genitore o educatore amorevole che VUOLE offrire il meglio possibile a chi educa”?

Beh… la risposta secca è :

UMILTA’!

Che piaccia o meno, nessuno può dare agli altri qualcosa che non possiede!

Per cui, o come “educatore” accetto di continuare ad evolvere, ed indirizzo così indirettamente chi educo a farlo, o “pecco di mancanza di umilta’…”!

 

Non sta a me valutare “cosa ci stia dietro a questo tipo di scelta nell’atteggiamento”…

…ma questo ne è “il NOCCIOLO DELLA SOLUZIONE”!

 

La vita, che si sia in grado di accettarlo o meno, è cambiamento continuo… ma fare in modo che questo cambiamento sia un MIGLIORAMENTO è una decisione personale che richiede un prezzo da pagare sempre piu’ alto man mano che l’età avanza!

 

Per questo “adoro il gong fu cinese“… man mano che l’eta avanza, l’aumentare l’efficienza umana corrisponde alla possibilità di invecchiare più lentamente, mantenendosi il più possibile “giovani”, nonostante tutti gli ostacoli che la vita può infilare nel nostro cammino.

Si tratta uno strumento che può aiutare anche a “contenere” gli effetti collaterali di alcuni eccessi che danno “sapore” all’esistenza, ma che comportano anche un prezzo da pagare talvolta molto salato.

 

Ed alla fine, uno dei “metri più significativi di un’esistenza consapevole”, è proprio la capacità di intercettare il prezzo da pagare per certi cambiamenti, e la sua sostenibilità o meno.

Atteggiarsi con pigrizia, arroganza e presunzione, eleva inesorabilmente quel tipo di prezzo… umiltà e volontà ne sono uno straordinario modo di “ridurlo”, o di arricchirsi interiormente, in modo da avere un budget più sostanzioso di tempo ed energie come risorse di cui poter usufruire.

 

Ora chiediti:

“come può essere possibile tutto questo, se per qualche motivo non PARTO DALLA VERITA’?”

Il presuntuoso che sovrastima la percezione di se, se armato di umiltà, accetta comunque di “partire dalla verità”!

 

Quello arrogante, invece, non si mette in gioco NON PERCHE’ NON VEDA LA VERITA’, ma perchè semplicemente “non vuole farci i conti”, e preferisce PROTEGGERE L’IDEA SOVRASTIMATA CHE HA DI SE.

Ogni individuo, agisce secondariamente a “ciò che pensa”, ergo, cosa succede quando uno agisce “non accettando la verità”?

Ci si scontra inesorabilmente…

In un loop cognitivo attraverso cui si ritrova puntualmente “davanti alla realtà che non vuole vedere”!

 

A quel punto, meglio NON AGIRE…

 

O ci si ritroverà invischiati in un limbo dove agendo, si continuerà a rinnovare il corto circuito in cui la causa si fonde con l’effetto… si agisce per dimostrare “a se stessi” che si ha ragione di ciò che non si capisce, nel tentativo di proteggere (invece che evolvere) l’idea di se… i risultati “fortuiti o casuali” che lo confermano VENGONO PRESI COME PROVA, mentre tutti gli altri vengono scartati come minaccia.

 

Ora chiediti:

Se sei capace di nuotare… è possibile che ci riesci 1 volta su 5?!?!?

DIREI DI NO.

Se sei capace, 5 volte su 5 ce la fai… può essere che talvolta ti senta più stanco, o che abituato all’acqua del mare che aiuta a galleggiare, facendo il bagno in un lago si faccia più fatica… ma se si è capaci di nuotare, ci si riesce sempre!

 

Solo se la “verità minaccia l’idea di se”, si mente sapendo di mentire!

Solo se “proteggere quella idea”, è più importante di evolverla!

 

Che sia per pigrizia, arroganza o presunzione, UMILTA’ e VOLONTA’ ne sono l’antidoto…

 

Il resto è “fuffa per sciacalli e lucratori delle difficoltà altrui”. Che piaccia o meno il comprenderlo.

 

Ps. dai un’occhiata a questo link in cui trovi le spiegazioni dello schemino qui sotto…

 

Se ti va di approfondire ed unire qualche altro puntino “sul funzionamento umano”, aprire la porta dei “bias cognitivi”, fa una differenza abissale…

 

Per concludere questo corpulento articolo, avrei potuto riassumerti tutto con questo ultimo schema, e sostenere che “i presuntuosi” che mentono sapendo di mentire, lo fanno perchè la loro mente si trova poco prima del primo picco della riga rossa…

…hanno una percezione di se “sovrastimata” (di cui hanno bisogno per sentirsi ok), ma che li incastra ad un livello di competenza molto basso che “proteggono” appena qualcuno o qualcosa li porti a varcare quel picco… mettendoli in discussione…

…è infatti lì che “opera l’UMILTA’…” quel “so di non sapere” filosofico che trascende la storia e la geografia planetaria…

E’ il momento in cui la “stima di se percepita” CROLLA di fronte alla verità, ma puà iniziare a strutturarsi ed evolvere a lato pratico, spostandosi dalla “sola percezione”, alla REALTA’ VERIFICABILE.

 

Le competenze costano “fatica, impegno espresso in termini di TEMPO ed ENERGIA”, ma sulla “via del miglioramento REALE”.

 

Chi non varca quella soglia, e si “arrocca” sul primo picco della linea rossa per proteggere “l’idea che ha di se”, si espone ad un rischio di INCOSCIENZA in cui le conseguenze delle proprie azioni possono rivelarsi DISASTROSE… e per giunta alimentare la necessità di inchiodarsi con tutte le proprie forze in quello stato percettivo.

 

Sarebbe bello a questo punto introdurre le questioni “dicotomiche” come ragione e torto, perchè ne sono un ESEMPIO FOLGORANTE…

…ma il malloppo di questo articolo è già bello carico…

 

…magari ne riparliamo in nuovo articolo…

 

 

 

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